lunedì 19 ottobre 2015

La situazione siriana vista dall'opposizione democratica al regime degli Assad


Il video dell'incontro del 13 ottobre 2015 c/o il Cam Garibaldi, Milano
 "Assad contro Isis - Russia contro Usa? Tutti insieme contro il terrorismo? Ma mi facci il piacere... La situazione siriana vista dall'opposizione democratica al regime degli Assad"

con Emanuele Valenti 
(giornalista di Radio Popolare di Milano)
Yehyia Na'na, già presidente del Majlis, consiglio della provincia liberata di Aleppo

Organizza il Comitato di sostegno al popolo siriano di Milano
comitatosiriamilano@gmail.com

lunedì 20 aprile 2015

#iosonoYarmouk!



Yarmouk è la Siria - solidarietà con le/i palestinesi di Yarmouk  e le/i siriane/i di tutte le città, strette/i tra l'assedio del regime di Assad e il terrorismo di Isis

"A chi crede che Assad sia un nostro sostenitore, a chi non appoggia la rivoluzione io dico: voi avete la vostra Palestina, io ho la mia. La vostra Palestina è un discorso del regime. La mia Palestina è il canto dei combattenti per la libertà di Hama" 
(Budour Hassan – blogger palestinese residente a Gerusalemme)



Dopo anni di colpevole e vigliacco silenzio sulle sorti delle/dei palestinesi che vivono nel campo di Yarmouk, vicino Damasco, il drammatico e sanguinoso attacco delle milizie dell’autoproclamatosi “Stato islamico” (Isis) al campo lo ha fatto scoprire anche alle cronache del nostro paese (e a qualche amico dei palestinesi che non si erano accorti di quanto succedeva).

Il campo di Yarmouk, che aveva oltre 150.000 abitanti prima del 2011, la maggior parte della quale discendenti dei profughi palestinesi cacciati o fuggiti dai territori occupati dalle forze armate israeliane nel 1948, oltre a cittadine/i siriane/i, da oltre due anni sta subendo un assedio e un blocco totale da parte delle forze del regime di Bashar el Assad, assedio che ha privato la popolazione di acqua, elettricità, cibo, ecc ...
Oltre 200 palestinesi sono morti di fame a causa del blocco.
Oltretutto, durante il tentativo dell’Isis di prendere il controllo militare del campo, il regime di Assad ha bombardato i civili nel campo, come ha fatto in passato, e continua a farlo oggi.

Oggi nel campo sono rimaste 18.000 persone!

Oggi, 18 aprile 2015 #MilanoperYarmouk è in piazza in sostegno e solidarietà alla popolazione del campo di Yarmouk, proprio come siamo stati in queste stesse strade in solidarietà al popolo e alla causa della libertà e giustizia siriane – contro il doppio terrore delle forze jihadiste e del regime di Assad.

Vogliamo che le organizzazioni internazionali garantiscano l’apertura di Yarmouk, la fine dell’assedio e l’ingresso degli aiuti alla popolazione – permettendo ai gruppi palestinesi di governare le proprie vite e il proprio campo.

#MilanoperYarmouk
milanoperyarmouk@gmail.com

PROGETTO SAQBA - Per l’autosufficienza alimentare nella Ghouta





Perché Saqba?
Saqba, vicino a Douma si trova nella Ghuta orientale, provincia di Damasco. É una zona liberata dalla presenza del regime e accerchiata dall’esercito regolare siriano che la sottopone a un vero e proprio embargo. La Ghuta Orientale è diventata famosa per via degli attacchi chimici dell’agosto 2013.
E’ meno conosciuta invece, purtroppo, la sua condizione di penuria alimentare estrema. La malnutrizione e il conseguente indebolimento hanno determinato la diffusione di malattie quali il tifo, la tubercolosi, l'epatite. Per queste malattie non sono disponibili nella Ghuta sotto assedio antibiotici specifici e gli altri farmaci necessari, a fronte di centinaia di casi diagnosticati. Cause di queste malattie sono la scarsità di cibo, di acqua pulita, carburante ed energia elettrica per cucinare, bollire l'acqua, alimentare i sistemi di depurazione.
L'assedio ad opera dell'esercito regolare sta producendo fame e malattie, come denunciato dal report del ViolationsDocumentation Centre dell'agosto 2014.

Come molte altre zone liberate, Saqba è amministrata da un majlis, un consiglio auto-organizzato che tenta di garantire i servizi essenziali alla popolazione.
Il progetto che vogliamo sostenere ci è stato proposto da un collettivo di medici, agronomi, professionisti specializzati in diversi ambiti che hanno messo le loro competenze professionali a disposizione della collettività per l’ideazione e realizzazione di progetti di auto-organizzazione dal basso che consentano di resistere e sopravvivere all’assedio. Fanno riferimento all'Ufficio Medico Rivoluzionario Unificato della città di Saqba (Al-Maktab al-Tubbi al-Thawri al-Muwahhad fi madinati Saqba)


Progetto per l’autosufficienza alimentare 
Il progetto consiste nella messa a coltura di 4 ettari di terreno per la coltivazione di grano. Il ciclo annuale di lavorazione della terra ha un costo preventivato di circa 16.000 euro, dalla predisposizione del terreno e dalla semina fino alla mietitura. L’obiettivo del progetto è quello di integrare il fabbisogno alimentare di 40 nuclei familiari sulle 70.000 persone che abitano nell’area di Saqba (700.000 è l'intera popolazione della Ghuta Orientale).
Abbiamo già raggiunto un primo parziale obiettivo e permesso, con i 2000 euro raccolti, nel mese di ottobre 2014, la semina a grano di un piccolo appezzamento di terreno di 2000 m², capace di fornire, dopo il raccolto della prossima estate, razioni alimentari di farina a 500 persone per un mese. Trovate la testimonianza video della semina sulle nostre pagine Facebook e sul nostro blog. 
Potete anche vedere il video della semina e la presentazione del lavoro svolto dai partner siriani.
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Entro il prossimo autunno ci siamo impegnati a raccogliere altri 4500 euro che consentiranno la messa a coltura a grano di un appezzamento di un ettaro.

Vogliamo con questo dare un piccolo concreto segnale di speranza a tutta la popolazione di Saqba. Autosufficienza alimentare anche come recupero della speranza e della dignità, per contribuire a ricostruire un paese normale.


PUOI VERSARE IL TUO CONTRIBUTO A:
Associazione per la Pace Milano presso Banca Popolare Etica Filiale di Milano - Iban IT27U0501801600000000131695 – BIC CCRTIT2T84A
Causale (importante!!!): SOS Siria


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SIRIA: STRETTI NELLA TENAGLIA


A più di tre anni dallo sbocciare della primavera siriana, la Siria pare sprofondata in un conflitto che ha sempre più i connotati di una guerra confessionale. Sembrano coronati da successo i tentativi convergenti del feroce regime di Assad e delle monarchie reazionarie del Golfo di imprimere alla rivolta democratica contro la dittatura una torsione settaria, che contrasta con la tensione multiconfessionale che ha sempre ispirato la primavera siriana.
La società civile siriana, gli attivisti democratici protagonisti della primavera siriana sono sempre più stretti nella morsa tra la repressione senza limiti del regime e il fanatismo oscurantista e intollerante dei gruppi jihadisti.

NOI PENSIAMO CHE NON TUTTO SIA  PERDUTO.

Noi pensiamo che vada investito più che mai sulla rete di attivisti democratici, su quella società civile che per mesi dal marzo 2011 ha affrontato le mitragliatrici di Assad e che oggi deve scontrarsi con il regime e i gruppi reazionari jihadisti.
Noi pensiamo che è solo dando forza e voce ai tanti uomini e donne siriani che nemmeno oggi si arrendono alla repressione di Assad né alle derive confessionali jihadiste che la Siria potrà rinascere nella democrazia e nella pace.
Vogliamo cercare di farlo anche tramite progetti di solidarietà come questo che proponiamo direttamente concordati con questi uomini e queste donne.